Strada Pelosa Canale Brentella Capitello di S.Rocco Edificio Vecchio Chiesa di Cave

La Storia antica

In queste pagine del sito, potete trovare la Storia antica delle Cave. Una storia secolare che contrassegna il passato, anche se non esaltata dalla presenza di rilevanti monumenti artistici ed architettonici.
  La scelta urbanistico-militare, compiuta agli inizi del XVI secolo dal Governo Veneziano, di realizzare il Guasto, cioè di creare attorno alle mura cittadine una zona profonda circa un miglio totalmente priva di edifici, costruzioni ed alberature, unita alla diffusa presenza di vasti latifondi dei monasteri benedettini (Praglia, S.Agata, S.Prosdocimo, S.Anna, ecc.) ben giustificano questa apparente povertà monumentale.
  Rimangono però tre opere infrastrutturali che marcano il territorio delle Cave e che hanno contribuito, nei secoli, allo sviluppo della contrada:

• la Strada Pelosa, perfetto rettilineo che taglia orizzontalmenteStrada Pelosa da est a ovest, il territorio delle Cave, e l'omonima Contrà Pelosa sorta nel XIII secolo lungo questo importante asse viario che collegava Padova con Montegalda, pieve confinaria della Diocesi patavina e caposaldo militare a difesa del Bacchiglione;


• il Canale Brentella, che limita ad ovest il territorio delle Cave, fu scavato dai padovani tra il XIII e XIV secolo Canale Brentellaper portare le acque del Brenta in quelle del Bacchiglione ed ovviare così alla deviazione delle acque di quest'ultimo, attuate dai vicentini in località Longare, durante i tanti scontri armati tra le due città;

• una terza opera, il Lazzaretto Nuovo alle Brentelle, imponente costruzione paraospedaliera, edificata nel XVIEdicola di S.Roccosecolo, completemente demolita nella prima metà dell'800, della cui presenza è testimone solo l'edicola dedicata a S.Rocco posta all'incrocio tra Via Pelosa e Strada VII Martiri.

La Storia recente

  La storia più recente che vogliamo raccontare parte dalle vicessitudini relative al periodo finale della II Guerra mondiale.
   I bombardamenti anglo-americani sulla città di Padova e in particolare su Campo di Marte, che hanno interessato e colpito anche abitazioni delle Cave, l'occupazione tedesca del paese dopo l'8 Settembre 1943, con la guerra di liberazione, fino alla fine del conflitto e della lenta rinascita del paese che, alle Cave, coincide con la nascita e lo sviluppo della Parrocchia e con la costante espansione urbanistica.Chiesa delle Cave
  Però, al di là dei riferimenti storici che utilizzeremo come cornice, cercheremo di raccontare questo periodo soprattutto con le voci, le testimonianze e i ricordi della gente di Cave, che quelle vicende ha vissuto direttamente.

  Era l'anno 1949, la seconda guerra mondiale era finita da poco con conseguenze tremende per il paese. 
  Poco lontano dalla chiesa parrocchiale di Chiesanuova, iniziava a svilupparsi la zona abitativa denominata "Cave", evoluzione naturale dell'antica Contrà Pelosa  la cui storia viene raccontata nelle pagine omonime.
  Il toponimo "Cave" deriva appunto dalle cave di terra, attivate all'inizio del '900 prima per la produzione di laterizi e successivamente per la costruzione dei cavalcaferrovia di Chiesanuova e di Brusegana.
  La zona, era costituita da modeste abitazioni abitate per lo piùCave 1950 - foto aerea  da operai, mentre era ancora molto sviluppata l'attività agricola.
La foto, utilizzata anche come sfondo della pagina iniziale del sito, dà l'idea dell'agglomerato di case sorto attorno all'incrocio tra Via Cave e Via Pelosa, noto come "ea crosara", punto principale di ritrovo e incontro di ragazzi ed adulti, (a cui Dolfo Tasca ha dedicato una delle sue odi che potete leggere nel link correlato), anche per la presenza del negozio di alimentari e tabacchi di Antonio Busetto, il cui nome verrà associato alla zona Cave, "e Cave de Buseto" appunto, dell'osteria Paccagnella, del bar Busetto e del barbiere Casarin. Poco distante "el fornaro Bruno Gaina" e la bottega della mitica "Ema dei ciuci" fronteggiata da un altro negozio storico "el frutaròło Ciara", primo e unico negozio sempre aperto.

 

  Nel 1956 la costruzione della chiesa parrocchiale di Cave, Chiesa di Cavededicata alla Beata Vergine Maria del Perpetuo Suffragio, inizialmente solitaria in mezzo ai campi "de Faustin" coltivati dalle famiglie Bovo, fa da volano alla urbanizzazione di tutta l'area circostante.

  Via Tazzoli viene prolungata fino alla statale per Vicenza, viene costruito l'Asilo gestito dalle suore, il quartiere delle case dell'Ente Autonomo Case Popolari (e casete nove) nella zona denominata "ea vae de Rosso"e la scuola elementare Ivo Scapolo (oggi sede del Consiglio di Quartiere) e, tra tante polemiche, le lottizzazioni che caratterizzano il quartiere di oggi, la "Lottizzazione Cave 1970" sulla prosecuzione delle vie Dini, Calzecchi Onesti e Tartaglia e la più recente "Padova 2000" al posto degli spazi occupati dalla fabbrica Galtarossa.