Eà crosara
Luogo simbolo delle Cave negli anni '50. Era l'incrocio tra Via delle Cave e la Strada Pelosa, il centro dell'allora agglomerato di qualche decina di abitazioni che costituivano il quartiere. Punto di riferimento di ragazzi e adulti (se trovemo in crosara) dovuto anche alla presenza del negozio di alimentari e tabacchi di Antonio Busetto, dell'osteria Paccagnella, del Bar Busetto, del barbiere Casarin Amelio. Poco distante "el fornaro" Bruno Gaina, la bottega della mitica "Ema dei ciuci" e di fronte "el frutaroło" Ciara, prima ed unica bottega sempre aperta 24 ore su 24.
Con l'arrivo di Don Attilio Brotto nel 1951 e l'apertura della cappellania nei locali dati in affitto da Antonio Busetto, "eà crosara" diventa a maggior ragione il centro delle Cave. Nel link dell'immagine viene proposta una visione della crosara ripresa durante le numerose funzioni religiose che si svolgevano all'ora per le strade del quartiere. Alla crosara il nostro Dolfo Tasca ha dedicato una delle sue odi scritte in dialetto veneto.
L'immagine a destra rimanda alla pagina dove viene visualizzata"eà crosara" ai giorni nostri con immagini riprese dai stessi punti di vista. Rimangono, a distanza di 60 anni le stesse attività commmerciali di allora, il Salone Casarin Lucio, il Bar-Tabaccheria Manuel Busetto, la Trattoria alle Cave "Specialità Pesce" al posto dell'osteria Paccagnella. Rimane comunque sempre il punto centrale del quartiere. L'incrocio è da tempo relolato da un semaforo installato a seguito dei numerosi incidenti stradali che si verificavano quasi settimanalmente.